Chiazze di luce sbalzano su lame d’acqua
tra sghembi di fabbriche e branchi di case in fuga
nel bianco e rosa degli alberi da frutto:
lasciamo il Piemonte a 286 chilometri all’ora
– ostenta il display del vagone –
in un’allegria grigia che sfuma: “A questa
velocità è sopportabile”, dico al signore vestito di scuro
che non ho visto salire,
silenzioso sul treno unico viaggiatore
nella postalba domenicale.
Il mio sguardo insiste sul suo tacere,
finché lo riconosco, quando, quasi distratto: “A questa
velocità, sarebbe stata sopportabile forse
anche per me”, risponde, dopo molti minuti,
Cesare Pavese, e non intende, come me, la vista
sulla campagna informe,
ma – a questa velocità! – la vita.
Gianmario Villalta vince il Premio Ceppo Selezione Poesia con Telepatia (LietoColle 2016) per la tensione alla verità e l’inesausto slancio verso un reale stratificato e complesso ove s’intrecciano persone del passato (Zanzotto) e affetti di tutta la vita (la figlia ancora bambina), memorie (le madri cattoliche del Novecento) e utopie, sentimenti del paesaggio e sentenze d’ordine riflessivo. Telepatia raccoglie e concerta una serratissima sequenza di diciannove poemetti, ognuno narrativamente, stilisticamente e sensorialmente compiuto in sé, con sicure, comuni e condivise acquisizioni di varietà prosodica. La struttura dei poemetti di Villalta è nel profondo dialogica, con frequenti inserti di monologo interiore o di discorso diretto che ne ampliano e approfondiscono la vena istintivamente polifonica. Il genere poemetto, consacrato dalla storia del Novecento (Pasolini, Pagliarani, Volponi) a una vocazione anche civile, entro questo libro viene allargato a una dimensione plurale e fantasmatica, drammaturgica ed evocativa di rara efficacia. Perfettamente calibrata e ordinata in tutte le singole parti che la compongono, Gian Mario Villalta consegna ai lettori la sua più matura prova poetica. (Dalla motivazione di Alberto Bertoni, leggila completa qui)
“Telepatia è un libro del dolore e del rapporto con gli altri che conferma la voce già ben nitida di Villalta nel panorama letterario contemporaneo. Un libro dell’esperienza che diventa dialogo nel raccontare ciò che c’è. Dove il dialogo è la vera e sostanziale componente poetica con uno stile che cerca l’incontro, la condivisione, la consonanza con se stessi e gli altri. Dove al lettore non è richiesto di stupirsi o emozionarsi ma di accorgersi della vita. La qual cosa, riuscitissima in Telepatia, è uno degli obiettivi più alti e caratterizzanti di ciò che chiamiamo Poesia.” (Alessandro Canzian – Poesia Rai News)