31 Gennaio 2019
Il 31 gennaio 2019 Guido Monti ha recensito il libro di Paolo Fabrizio Iacuzzi, “Folla delle vene” sul quotidiano online “SuccedeOggi”
Il colore rosa e schegge di vita
di Loretto Rafanelli
Una «salmodia di voci rese fraterne da un comune retaggio di sofferenza e dolore» diceva Giovanni Giudici riguardo la poesia di Paolo Fabrizio Iacuzzi, folgorante e preziosa indicazione su una scrittura che ci appare, appunto, segnata da una traccia indelebile di anfratti e distese di ferite antiche e rinnovate. Una poesia che, ancora una volta, con Folla delle vene (Corsiero editore), è situata nel contesto di una profonda urgenza, di una scarnificata verità, di insistenti oscurità, di rassegnazioni e possibili cauti slanci. Si tratta di un viaggio lento e abissale, alla ricerca di una improbabile fonte, con le parole scolpite nel buio. Iacuzzi ha costruito un libro volutamente spiazzante in quanto è senza un preciso itinerario, o un evidente fuoco centrale. Varie “stanze” compongono il libro e ci appaiono come momenti dispersi in un labirinto. Si va dal viaggio nel viaggio di poeti che da Marsiglia giungono a Pistoia e di uno a ritroso di poeti toscani in Francia, compresa l’incursione al famoso Ventoux del grande Pantani, dalla lettura della propria intima fragilità, compreso quell’universo che «nel rosa identifica il proprio fantasma femminile e non solo», per giungere infine al confronto con la cerchia delle sue conoscenze artistiche e umane (come lo storico dell’arte Aby Moritz Warburg, tedesco, ebreo di sangue e “d’anima fiorentino”, morto in manicomio).
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