Premio Letterario
Internazionale Ceppo Pistoia

24 Ottobre 2022

PREMIO CEPPO GIOVANI MAURO BOLOGNINI LETTERATURA E CINEMA – SECONDA EDIZIONE.  “ACCATTONE”, “LA VITA BALORDA”  e “LA NOTTE BRAVA” NELLE RECENSIONI DEI RAGAZZI – TUTTI I VINCITORI


Si è svolto sabato pomeriggio 22 ottobre, all’interno del Bolognini Film Festival 2022, la cerimonia di premiazione delle migliori recensioni degli studenti di alcune scuole secondarie della provincia di Pistoia aderenti alla seconda edizione del Premio Ceppo Giovani Mauro Bolognini Letteratura e Cinema, istituito grazie a una grande sinergia tra il Premio Letterario Internazionale Ceppo, presieduto e diretto da Paolo Fabrizio Iacuzzi, e il Centro Mauro Bolognini di Pistoia, presieduto da Roberto Cadonici.

Il progetto educativo ha coinvolto studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio, e in particolare vi hanno partecipato le classi 3B e 4B del liceo scientifico Amedeo di Savoia di Pistoia, guidate dalla prof. Edoarda Scaccia, e la 4E Turistico dell’Istituto Capitini di Agliana, guidata dalla prof. Tamara Lo Bianco.

Coordinato da Filiberto Segatto (giurato del Premio Ceppo) ha inteso promuovere lo studio dei rapporti tra Letteratura e Cinema a partire dalla figura e dall’opera di Mauro Bolognini (1922-2001) per celebrare quest’anno il centenario della nascita non solo del grande regista (uno dei principali autori toscani a portare sul grande schermo la grande letteratura italiana con una lettura della società italiana) ma anche di Pier Paolo Pasolini.

Dopo alcuni incontri introduttivi sulla figura e all’opera di Pasolini, nonché alle caratteristiche fondamentali del linguaggio cinematografico di Pasolini e Bolognini, gli allievi hanno assistito alla visione guidata di Accattone (Pasolini, sceneggiatura e regia, 1961) e di due film di Bolognini, La notte brava (Pasolini sceneggiatura, Bolognini regia, 1959) e La giornata balorda (tratto da racconti di Moravia, Pasolini sceneggiatura, Bolognini regia,1960). Agli allievi è stato poi affidato il compito di scrivere delle recensioni incentrate sul confronto tra i testi letterari di partenza, da loro letti autonomamente, e i film da essi ricavati, in modo da evidenziare corrispondenze e differenze tra il linguaggio scritto e quello visivo.

Tra i molti elaborati, ne sono stati scelti e premiati otto, che si segnalano in particolare per la loro pertinenza ed efficacia, ma la partecipazione di tutti gli allievi e il lavoro delle loro insegnanti sono stati di notevole impegno e hanno consentito di sviluppare e concludere con successo il progetto. La Giuria Ceppo-Bolognini, presieduta da Carlotta Bolognini (regista, nipote di Mauro e figlia del produttore cinematografico Manolo), è composta da: Gabriele Cecconi (direttore del Bolognini Film Festival 2022), Filiberto Segatto (regista e formatore teatrale), Roberto Cadonici e Paolo Fabrizio Iacuzzi. I ragazzi sono stati premiati con buoni-libro da spendere alla Libreria Giunti al Punto di Pistoia.

I vincitori sono i seguenti. Per il Liceo Scientifico “Amedeo di Savoia duca d’Aosta” di Pistoia: Bianca Abbri, Gioia Campioni, Sara Cecconi, Sofia Ciatti, Anna Ducceschi, Silvia Mancini, Carlotta Migliori. Per l’ITSE “Aldo Capitini” di Agliana: Ginevra Gori.

Ecco alcune frasi emblematiche tratte dalle recensioni. Per Accattone: “È proprio la musica ad innalzare Accattone come povero Cristo dalla miseria in cui lui e la sua gente si trovavano confinati” (Campioni); “La scelta della musica è significativa per rendere al meglio gli stati d’animo e una scena, è un ulteriore modo di mostrare come interpretare quella data situazione.” (Migliori). “L’opera cinematografica, rispetto a quella letteraria, spiazza per la sua capacità di colpire in modo conciso e disarmante.” (Ciatti). Per La giornata balorda: “Il film nasce dall’unione dei due racconti: mantiene la struttura de La raccomandazione, arricchendosi dell’evento principale de Il naso, ovvero il furto dell’anello del morto.” (Ducceschi); “Bolognini riesce a fondere due anime, quella di Pasolini e quella di Moravia: il primo interessato a descrivere la miseria romana, l’altro il vagare senza meta del protagonista.” (Mancini). Per La notte brava: “Bolognini ha colto pienamente l’essenza dell’opera riuscendo a darle ciò di cui era priva: un corpo” (Abbri); “Rappresenta il paradigma della vita del sottoproletariato urbano romano della fine degli anni Cinquanta” (Ginevra Gori); “Il film mi ha fatto arrivare in modo più immediato come era la situazione in quei luoghi: donne prostitute, ragazzi sboccati, ricerca di denaro,  insomma la cruda realtà delle Borgate” (Cecconi).


MOTIVAZIONI ED ESTRATTI CEPPO BOLOGNINI 2022

ACCATTONE

GIOIA CAMPIONI

Incornicia efficacemente la sua recensione con 2 citazioni da Pasolini, definendo bene la sua poetica cinematografica e il ruolo fondamentale della musica di Bach in “Accattone”.

Se la cinepresa riprende il triste paesaggio delle periferie romane e si susseguono scene riguardanti la prostituzione, le risse nella borgata o la criminalità, spetta alla musica il compito di ritrarre la sacralità di quell’universo sofferente. È proprio la musica ad innalzare Accattone come povero Cristo dalla miseria in cui lui e la sua gente si trovavano confinati; Pasolini stesso diceva che Bach lo aveva aiutato a  comprendere che “nella degradazione di Accattone c’è il Sacro”.

SOFIA CIATTI

Argomenta molto bene il confronto tra il racconto e il film “Accattone”, esprimendo le proprie preferenze e facendo puntuali riferimenti sia al testo letterario, sia a quello cinematografico.

l’opera cinematografica, rispetto a quella letteraria, spiazza per la sua capacità di colpire in modo conciso e disarmante. Non si può evitare di essere travolti dalla realtà delle scene che si stanno osservando. Nello scritto infatti Pasolini sottolinea numerose volte, con frasi simili, il calore dato dall’onnipresente sole estivo e la spossatezza da esso causata, in un panorama meschino e desolato. Nella pellicola ciò non è necessario, perché grazie ai fotogrammi raffiguranti scorci reali e autentici non c’è la necessità di immaginare uno scenario assai lontano dalle nostre comuni esistenze.

CARLOTTA MIGLIORI

Confronta in modo adeguato il racconto e il film “Accattone”, allargando l’analisi alle differenze tra i due linguaggi e sottolineando in particolare la centralità della colonna sonora.

L’opera cinematografica coinvolge realmente l’osservatore, immergendolo in quella che è una realtà, dando così la possibilità di vederla da vicino e anche viverla in prima persona: chi guarda può immedesimarsi più facilmente in uno dei personaggi. Il cinema è un linguaggio multimediale che, a parer mio, vede come punto di unicità la musica. La scelta della musica è significativa per rendere al meglio gli stati d’animo e una scena, è un ulteriore modo di mostrare come interpretare quella data situazione. Può sembrare essere di sfondo ma in verità è fondamentale

LA NOTTE BRAVA

BIANCA ABBRI

Sviluppa in modo adeguato il confronto tra la scrittura di Pasolini e “La notte brava” di Bolognini, svolgendo delle considerazioni personali sulle differenze tra linguaggio letterario e cinematografico ed esprimendo in merito le proprie preferenze.

Mentre un romanzo può permettersi di approfondire ogni aspetto della storia, un film è fortemente limitato in questo: il tempo di attenzione del pubblico è un fattore fondamentale da considerare ed è spesso proprio ciò che causa cambiamenti a livello di trama. Bolognini ha colto pienamente l’essenza dell’opera riuscendo a darle ciò di cui era priva: un corpo, [ma] La vera essenza della Roma borgatara del tempo si può ritrovare in un solo lavoro: il romanzo “Ragazzi di vita”, scritto da Pier Paolo Pasolini: le parole sono forti, le immagini vivide, la Roma delle borgate emerge in tutta la sua brutale verità. 

SARA CECCONI

Esamina puntualmente le differenze di contenuti ed intreccio tra il testo di Pasolini e “La notte brava” di Bolognini, esprimendo in modo motivato le proprie opinioni in merito.

Sappiamo bene che ciò che vediamo, quando si tratta di cinema, è quello che vede il regista, ma personalmente l’ho preferito rispetto al testo scritto: infatti nel leggere quest’ultimo, mi è arrivato meno, perché dovevo immaginare un mondo che non ho mai visto né provato. Di conseguenza rischiavo di non cogliere le sfumature giuste. Il film invece mi ha fatto arrivare in modo più immediato come era la situazione in quei luoghi: donne prostitute, ragazzi sboccati, ricerca di denaro,  insomma la cruda realtà delle borgate.  

GINEVRA GORI

Pur non dando molto spazio all’elaborazione e ai giudizi personali, coglie alcune delle caratteristiche fondamentali del racconto di Pasolini e del film di Bolognini.

“La notte brava” rappresenta il paradigma della vita del sottoproletariato urbano romano della fine degli anni ‘50. I protagonisti del film di Bolognini sono tutti impegnati ad accaparrarsi un po’ di denaro, una ricerca che da un lato sembra voler far trapelare il desiderio di vivere una vita senza rinunce, ma dall’altro si rivela funzionale solamente alla sopravvivenza di quel preciso giorno, per una certa filosofia della vita caratterizzante quel tipo di personaggi che sono miopi e concentrati soltanto sulla sopravvivenza del qui e ora, una filosofia che li rende autentici e naturalissimi. È quanto ritroviamo nell’omonimo  racconto nella raccolta Alì dagli occhi azzurri di Pier Paolo Pasolini che collaborò anche alla sceneggiatura.

LA GIORNATA BALORDA

ANNA DUCCESCHI

Presenta e analizza in modo molto efficace e puntuale le differenze tra i due racconti di Moravia e La giornata balorda di Bolognini, allargando l’analisi anche alle differenze fondamentali tra il linguaggio letterario e quello cinematografico.

Il film nasce dall’unione dei due racconti: mantiene la struttura de La raccomandazione, arricchendosi dell’evento principale de Il naso, ovvero il furto dell’anello del morto. Il film si apre con un piano sequenza, che mostra il quartiere in cui vive il protagonista. Leggendo, però, gli scritti ci rendiamo conto che Moravia non è interessato alla descrizione dei luoghi in cui ambienta i propri racconti, infatti le descrizioni paesaggistiche sono molto rare. Nella scelta dell’utilizzo del piano sequenza possiamo trovare anche un altro significato: sia nel film, che nel racconto La raccomandazione, vediamo una struttura circolare, accompagnata da uno sviluppo orizzontale degli eventi, caratteristico de Il naso: il protagonista torna dove è partito e non c’è alcun miglioramento della sua condizione. 

SILVIA MANCINI

Ha proposto la propria recensione in due versioni, quella scritta e quella di un’animazione video, descrivendo bene il mondo rappresentato da Moravia, Pasolini, Bolognini e concludendo con una notazione personale.

Bolognini riesce a fondere due anime, quella di Pasolini e quella di Moravia: il primo interessato a descrivere la miseria romana, l’altro il vagare senza meta del protagonista. La Giornata Balorda, in particolare, mi ha ricordato il motto laurenziano <<del doman non v’è certezza>>; la bella giovinezza fugge velocemente, per essere felici dobbiamo goderci il presente: Davide ricerca un lavoro stabile, in vista del futuro  ma, non essendo in grado, compie una scelta impulsiva che risulta essere la momentanea sospensione dei dispiaceri e delle delusioni della sua esistenza. Che ne sarà del domani? Inutile preoccuparsene!


66° Premio Letterario Internazionale Ceppo
Con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
Con la compartecipazione del Comune di Pistoia

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Il Premio Letterario Internazionale Ceppo ha il patrocinio del MIBAC, la compartecipazione del Comune di Pistoia. È realizzato grazie al sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio Pistoia e Pescia. Con il contributo di: Fondazione Chianti Banca, Amici di Leone Piccioni, Villa Celle Collezione Giuliano Gori, Centro Mauro Bolognini. Media partner: Succedeoggi e Giorgio Tesi Group (Discover Pistoia). Con la collaborazione di: Libreria Lo Spazio Pistoia e Giunti al Punto.

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