Premio Letterario
Internazionale Ceppo Pistoia

2 Maggio 2023

Valerio Magrelli è il vincitore del Premio Ceppo Pistoia Capitale della Poesia alla carriera, grazie a Berni Store. Premiazione 5 maggio 2023. I due eventi alla Biblioteca San Giorgio.


Valerio Magrelli al 67° Premio Internazionale Ceppo Pistoia 2023


La motivazione del Premio Ceppo Pistoia Capitale della Poesia alla carriera a Valerio Magrelli, scritta da Alberto Bertoni, giurato del Premio.

Valerio Magrelli vince il Premio Ceppo Pistoia Capitale della Poesia 2023 per la sua intera opera in versi e in prosa, saggistica e narrativa. Il suo esordio folgorante in versi, Ora serrata retinae (Feltrinelli 1980), ha cambiato completamente la vita e le coordinate di riferimento culturale e compositivo della poesia italiana, quale fino ad allora si era andata delineando, e soprattutto con lui è cambiata la prospettiva della poesia, nella quale fino ad allora imperava il verbo della Neoavanguardia. Per la prima volta in quel libro il soggetto, che vi si descriveva come “corpo attivo in scena”, parlava anche a nome di una generazione poetica (quella dei nati fra il 1955 e il 1965, lui romano del 1957)) che avvertiva come bruciante la necessità di ricollocare ideologia e metalinguaggio in un quadro percettivo vasto, che per l’appunto non escludesse dal discorso e dalla rappresentazione il corpo scientificamente notomizzato del soggetto in campo (il suo cervello, soprattutto, al modo di un Gottfried Benn). Inoltre, si avvertiva profondissimo il bisogno di restituire alla poesia un orientamento comunicativo, semanticamente perspicuo.

Così, l’allegoria dello sguardo miope che domina quel suo primo libro produceva un’oscillazione ampia e dialettica tra guardare e vedere, senza più alcuna barriera ontologica fra mondo e pagina, stato di veglia e sonno/sogno, parola e silenzio, vita e pensiero, quaderno che trattiene di notte la parola e stanza o atto della scrittura. L’occhio assume così una funzione di soglia, nella sua struttura fisiologica e nel suo destino di far diventare idea l’oggettività del mondo e dei corpi che lo abitano. Nel creare un mondo che non è solo realtà descrittiva, oggettivamente percepibile coi sensi comuni, la parola poetica può costruire una prospettiva pittorica, con la sua fisionomia multiforme e multanime, che fa interagire musica e pittura, logos e istinto drammatico-dialogico. Alla poesia è dunque concesso di creare uno spicchio di mondo più autentico dell’esperienza vissuta e fuggitiva, un quadro di realtà strutturato da una “cornice”, in cui l’atto del nominare – per esempio – un coniglio in fuga lo sottrae all’illusorietà dell’istante effimero per consegnarlo a una dimensione figurale dotata di profondità e prospettiva, perfetto fotogramma in miniatura.

L’esito ultimo di Exfanzia (Einaudi, 2022) può venir letto come una preziosa quintessenza dei temi dominanti dell’ormai più che quarantennale storia poetica di Valerio Magrelli, con un’attenzione ancora più specifica ai giochi di parole e ai motti di spirito, fra paronomasie, allitterazioni, false etimologie, figure di significante sempre più indipendenti dalla coerenza semantico-narrativa degli enunciati. Il tema dell’infanzia si congiunge così con quello opposto dell’irruzione dell’ex-infanzia, vale a dire della vecchiaia, secondo un meccanismo di specchi capovolti che potenzia quella peculiarità tutta magrelliana di trasformare constatazioni e scene di realtà in percorsi onirici, stranianti e sempre inattesi, ma sempre anche capaci di generare nei lettori illuminazioni e inquietudini.


Leggi “Il Ceppo in tre parole 2023″, la lecture di Valerio Magrelli pubblicata da Succedeoggi, media partner del premio.


Chi è Valerio Magrelli

Valerio Magrelli, nato a Roma nel 1957, è scrittore, traduttore e professore ordinario di Letteratura francese all’Università Roma Tre. Ha pubblicato Ora serrata retinae (Feltrinelli, 1980), Nature e venature (Mondadori, 1987), Esercizi di tipologia (Mondadori, 1992). Le tre raccolte, arricchite da versi successivi, sono poi confluite nel volume Poesie (1980-1992) e altre poesie (Einaudi 1996). Sempre per Einaudi sono usciti Didascalie per la lettura di un giornale (1999), Disturbi del sistema binario (2006) e Il commissario Magrelli (2018). Fra i suoi lavori critici, Profilo del dada (Lucarini 1990, Laterza 2006), La casa del pensiero. Introduzione all’opera di Joseph Joubert (Pacini 1995, 2006), Vedersi vedersi. Modelli e circuiti visivi nell’opera di Paul Valéry (Einaudi 2002, L’Harmattan 2005) e Nero sonetto solubile. Dieci autori riscrivono una poesia di Baudelaire (Laterza 2010). Ha diretto per Einaudi la serie trilingue della collana «Scrittori tradotti da scrittori». Tra i suoi lavori in prosa: Nel condominio di carne (Einaudi 2003), La vicevita. Treni e viaggi in treno (Laterza 2009), Addio al calcio (Einaudi 2010), Il Sessantotto realizzato da Mediaset (Einaudi 2011), Geologia di un padre (Einaudi 2013), La vicevita (Einaudi 2019) e Sopruso: istruzioni per l’uso (Einaudi 2019). È fra gli autori di Scena padre (Einaudi 2013). Ha pubblicato per Einaudi anche tre raccolte di poesie: Il sangue amaro (2014), Le cavie (2018) e Exfanzia (2022). Nel 2002 l’Accademia Nazionale dei Lincei gli ha attribuito il Premio Feltrinelli per la poesia italiana. Sempre per Einaudi, ha pubblicato nel 2022Proust e Céline. La mente e l’odio. Collabora alle pagine culturali di «Repubblica» e tiene una rubrica sul blog il Reportage.

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