Premio Letterario
Internazionale Ceppo Pistoia

Ceppo 2021 – Jean Charles Vegliante vince il Premio Poesia Piero Bigongiari c.s.

1 Ottobre 2021

Jean-Charles Vegliante vince il Premio Ceppo Internazionale Poesia Piero Bigongiari. Terrà a Pistoia il 7 ottobre la “Ceppo Piero Bigongiari Lecture 2021” inserita nel libro “Rauco in noi un linguaggio” (Interno Poesia). Grazie al sostegno e al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia


JEAN-CHARLES VEGLIANTE
PREMIO CEPPO INTERNAZIONALE POESIA “PIERO BIGONGIARI”
GIOVEDI 7 OTTOBRE 2021Conduce Paolo Fabrizio Iacuzzi
Saluta e premia il poeta un rappresentante della
Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
Interventi di Stefano Carrai, Michela Landi e Mia Lecomte curatrice del libro “Rauco in noi un linguaggio” (Interno Poesia) sostenuto dal Premio Ceppo con la
“Ceppo Piero Bigongiari Lecture 2021”.


Il poeta bilingue francese-italiano Jean-Charles Vegliante, uno dei maggiori contemporanei, molto amato in Italia da poeti come Maurizio Cucchi (Premio Ceppo Pistoia Capitale della Poesia 2021) e Giovanni Raboni, sarà a Pistoia giovedì 7 ottobre, alla Biblioteca San Giorgio (Auditorium Terzani) alle ore 16.30, per ricevere il Premio Ceppo Internazionale Poesia Piero Bigongiari alla carriera. 

L’evento prosegue a ottobre la seconda parte della 65 edizione del Premio Letterario Internazionale Ceppo, l’unico dedicato ad anni alterni al Racconto e alla Poesia, diretto e presieduto da Paolo Fabrizio Iacuzzi, che è anche curatore delle opere di Bigongiari e direttore scientifico del Fondo a lui dedicato nella Biblioteca San Giorgio. L’evento quest’anno coincide con l’anniversario della scomparsa di Bigongiari (1914-1997).

L’ingresso all’evento nella Biblioteca San Giorgio è libero, fino ad esaurimento dei posti, è consigliata la prenotazione: iltempodelceppo@gmail.com. Obbligatorio il possesso del Green pass o di altra certificazione verde equipollente.

Dopo la premiazione del poeta da parte di un rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Michela Landi (professore di Lingua e letteratura francese all’Università di Firenze) introdurrà il poeta che presenterà la “Ceppo Piero Bigongiari Lecture 2021” appositamente scritta per l’occasione e pubblicata all’interno del volume Rauco in noi un linguaggio (Interno Poesia), appena edito proprio grazie al contributo della Fondazione Caript.

L’antologia delle ultime poesie di Vegliante, con alcuni importanti inediti, ha la cura e le traduzioni di Mia Lecomte, poeta e traduttrice dal francese, collaboratrice della rivista di poesia comparata “Semicerchio”: la studiosa svolge attività critica ed editoriale nell’ambito della comparatistica e in particolare della letteratura della migrazione. Vegliante e Lecomte leggeranno le poesie e le traduzioni contenute nell’antologia.

Interverrà il professor Stefano Carrai (professore della Scuola Normale Superiore di Pisa) sul rapporto fra Dante e Vegliante. Parteciperanno anche gli studenti del Liceo Linguistico Filippo Pacini guidati da Cecilia Ballotti con domande e recensioni-commento: le migliori saranno premiate con buoni libri offerti dalla Fondazione Caript da spendere alla Libreria Lo Spazio di Pistoia per il Premio Ceppo Giovani.

Scrive Vegliante nella “Ceppo Piero Bigongiari Lecture 2021”: “Nel mio picco­lo, ho sostenuto a volte che Dante fosse infinitamente più “traducibile” (e anche, per converso, più fonda­mentalmente equivocabile) di un articolo di giornale. E tale sarebbe lo scotto della novità: massima nel caso di Dante, minima – salvo a livello informativo, per disa­stri imprevedibili – sulla stampa quotidiana. Ora, chiedendo venia per la banalità, il primo dove­re del traduttore – suo compito secondo Benjamin – sta nel non tradire ciò che fa del testo originario un testo (letterario), per l’appunto, ossia nel ricercare, come del resto quando egli si cimenti nella scrittura in proprio, la resa fedele della “letterarietà” del discorso; o, me­glio, della totalità del suo “messaggio”. Della completa significazione, di espressione e contenuti”. Una emblematica poesia dal libro: “L’urna dov’erano alcune ceneri / con i profumi della tua lingua / è rotta. La pioggia imbeve / future ossa del corpo glorioso. / Rincollare i frammenti – tradurre… / tutto è silenzio / sotto le parole / straniere”.

Poeta e traduttore francese dall’italiano, di Vegliante (Roma, 1947) è la traduzione integrale della Commedia (Gallimard), di cui parlerà anche al Premio Ceppo in occasione del 700 anniversario dantesco per il ciclo “Dante al Ceppo”. Professore di lingua, cultura e letteratura italiana contemporanea presso la Sorbonne Nouvelle (Paris 3), ha tradotto anche Leopardi, Pascoli, Fortini, Ungaretti, Montale, Rosselli, Pasolini e altri poeti. Una sua antologia della poesia italiana esce a puntate sul sito «Recours au Poème». Tra le sue raccolte di poesie in italiano, Nel lutto della luce / Le deuil de lumière (Einaudi, 2004, trad. G. Raboni), Pensiero del niente (Stampa2009, 2016, trad. di F. Piemontese, pref. di M. Cucchi).

Grazie al Premio Ceppo, Vegliante parteciperà venerdì 8 ottobre all’Institut Français di Firenze alla giornata di studi Dante: riletture, traduzioni e riscritture nelle lingue e nelle letterature romanze (ore 09.00-17.00) coordinata da Michela Landi (Università di Firenze); intervengono in presenza o in streaming: Paolo Fabrizio Iacuzzi, Manon Hansemann, Michela Graziani, Michela Landi, Salomé Vuelta García, Marco Lombardi, Luca Azzetta, Paola Manni, Simone Magherini, Irene Gambacorti, Arianna Fiore, Sara Svolacchia, Claudia Jacobi, Fernando Funari.

In particolare alle ore 15.00 Vegliante partecipa alla Tavola rotonda (in dialogo con Michela Landi), con il poeta José Maria Micó (trad. spagnola, in dialogo con Salomè Vuelta García) e a distanza con Pedro Eiras (trad. portoghese, in dialogo dialoga con Michela Graziani). Alle ore 16.30-17.30 letture dantesche di Lorenzo Bastida con accompagnamento al violoncello di Volfango Dami. Alle 17.30-18.30 il gruppo A Ricuccata (Bastia) esegue: «Dante in Paghjella». L’iniziativa si conclude lunedì 11 ottobre, a cura della rivista “Semicerchio” diretta da Francesco Stella, con un’altra Giornata di studi dedicata a Le traduzioni della Commedia in lingue orientali, organizzata dal Centro interuniversitario Studi Comparati “I Deug-Su” all’Università per Stranieri di Siena (10.00-15.00): intervengono in presenza o in streaming poeti e studiosi come Akeel Almarai (trad. araba), Maria Gioia Vienna (trad. giapponese), Li Sang Yeob (trad. coreana), Alessandra Brezzi (trad. cinese), coordinati da Natascia Tonelli.

Ceppo • 13 aprile 2019: Piero Bigongiari a Barberino di Mugello

7 Aprile 2019

Barberino di Mugello rende omaggio a Piero Bigongiari (15 ottobre 1914 – 7 ottobre 1997) che, a partire dal 1949 e fino alla sua scomparsa, dimorò spesso, durante l’estate e l’autunno, nel palazzo degli Aiazzi Mancini in Piazza Cavour 17. Il Comune di Barberino di Mugello, col Premio Internazionale Ceppo e la Fondazione Amici di Giuliano Vangi, intende riscoprire e promuovere l’opera del suo illustre cittadino.


Piero Bigongiari scrittore, traduttore, critico letterario e artistico, professore di letteratura moderna e contemporanea all’Università di Firenze è stato uno degli intellettuali più importanti del Novecento.

Il contatto tra uno dei poeti della terza generazione fiorentina del Novecento – insieme a Luzi e a Parronchi – e il paese circondato e protetto dagli “antemurali” dei monti della Calvana avviene grazie ad Elena Aiazzi Mancini. Giovane figlia del prof. Mario Aiazzi Mancini – figura di spicco nella comunità barberinese del dopoguerra, nonché proprietario dell’omonima farmacia nella piazza del paese – nel 1949 Elena diventò moglie di Bigongiari, che la definì «mia amante o sorella o madre o stella».
 
A partire dagli anni Cinquanta, Barberino di Mugello fu per i coniugi Bigongiari il luogo di riposo e la «dimora vitale» in cui trascorrere a tratti l’estate e l’autunno, lontano dai clamori e dall’afa del capoluogo fiorentino. Numerose sono le poesie, pubblicate in Il corvo biancoLe mura di Pistoia e Torre di Arnolfo (raccolte in Stato di cose, 1968), in cui al centro ci sono immagini e rimandi espliciti al paesaggio e alla natura del territorio barberinese. Ma Barberino compare anche nel suo diario, il Giornale 1933-1997, e molte sono le poesie, edite e inedite, sono state scritte a Barberino fino alla morte; senza tralasciare la prosa La tela di Aracne” (1985), ambientata proprio nel giardino della casa di Barberino.

Il programma dell’iniziativa prevede: la commemorazione del poeta all’Ossario del Camposanto comunale a cui farà seguito alle ore 15.00, in Piazza Cavour 17, l’inaugurazione della lapide in memoria di Piero e Elena Bigongiari, scritta da Paolo Fabrizio Iacuzzi.

A partire dalle ore 16.00 si terrà a Palazzo Pretorio l’incontro “Alte in golene d’ombra le calvane” – Piero Bigongiari a Barberino di Mugello, in cui Paolo Fabrizio Iacuzzi, Camilla Bencini, Anna Borgini e Mario Aiazzi Mancini interverranno sulla figura e l’opera del poeta. 

Alla lettura delle poesie e prose eseguita da Paolo Fabrizio Iacuzzi, si affiancheranno interventi musicali eseguiti da Paola Saponara e Gianluca Sarti, tratti dall’arrangiamento per flauto e violino dell’edizione originale 1792 del Flauto magico di Mozart, uno dei musicisti molto amati da Bigongiari, tanto che sulla sua tomba, al Camposanto di Barberino, una lapide recita: “Amò Dante, Shakespeare, Mozart”.


63 Ceppo • 18 gennaio 2019: Omaggio a Piero Bigongiari al Consiglio regionale della Toscana

15 Gennaio 2019

Venerdì 18 gennaio 2019, alle ore 16.00, al Consiglio regionale della Toscana. Partecipano Eugenio Giani, Andrea Dami, Paolo Fabrizio Iacuzzi, Anna Dolfi, Lucia Fiaschi insieme ai Licei Enriquez Agnoletti e Pascoli di Firenze e alla scuola Anna Frank di Pistoia.


FESTA DELLA TOSCANA 2018

CEPPO BIENNALE POESIA

OMAGGIO A PIERO BIGONGIARI
Anna Dolfi e Lucia Fiaschi
presentano il libro-opera di Piero Bigongiari

Preludio senza fuga
Prélude sans fugue

a cura di Paolo Fabrizio Iacuzzi
realizzato dall’artista Andrea Dami

Partecipano anche il Liceo Enriquez Agnoletti e Pascoli di Firenze
e la scuola secondaria di I° Anna Frank di Pistoia

Firenze • Palazzo Bastogi • Via Cavour 18 • Sala delle Feste

Venerdì 18 gennaio 2019, ore 16:00-18:30 


Presentazione del libro bilingue italiano-francese dell’artista Andrea Dami Preludio senza fuga (Prélude sans fugue) che raccoglie quattro poesie disperse (1982-1997) di Piero Bigongiari tradotte in francese da André Ughetto, Premio Ceppo Internazionale Poesia “Piero Bigongiari” 2018

Saluto di Eugenio Giani, presidente del Consiglio Regionale della Toscana. Interventi dell’artista Andrea Dami, la professoressa dell’Università di Firenze Anna Dolfi, il critico d’arte Lucia Fiaschi, il poeta e critico Paolo Fabrizio Iacuzzi, presidente del Premio e curatore del libro.

Il libro è stato realizzato in occasione della Festa della Toscana 2018. Accuratamente stampato a Pistoia da Settegiorni Editore di Nilo Benedetti in cinquanta esemplari numerati, è una scatola nera, appositamente concepita dall’artista, che contiene cinque digigrafie a colori dell’artista, i fogli con le poesie di Bigongiari, l’introduzione di Paolo Fabrizio Iacuzzi (La farfalla e la dimora) e una nota del poeta André Ughetto (Io e Piero, tra la Francia e l’Italia) con le traduzioni di tutti i testi in francese di Ughetto e di Karin Gaior.

Dalla prefazione di Iacuzzi: Le digigrafie di Andrea Dami contribuiscono a far luce sulla connessione tra la “dimora” e la “farfalla” che anche nell’opera di Bigongiari è fondante. La farfalla, sulla soglia tra la vita e la morte, presidia la “dimora”, presidia secondo Andrea Dami questo limite, un confine che nella metamorfosi del colore cambia aspetto: dalla terra all’acqua all’aria al fuoco. Fin dall’inizio della sua poesia, la farfalla è vista da Bigongiari nel suo avvicinarsi alla fiamma di una candela. La dimora-città di Andrea Dami somiglia, nel tratto del segno e dei colori, più che alla pianta di una città occidentale alla pianta di una dimora orientale. C’è qualcosa in queste digigrafie che richiama le stampe giapponesi del XIX secolo, con una geometria che immette nella dimensione del sacro. Il colore della farfalla nelle sue digigrafie varia sommariamente, nelle sue sfumature, proprio come variano i colori nelle quattro poesie di Piero Bigongiari qui pubblicate: dall’arancio, al blu, al giallo, al fucsia.

Dichiara Andrea Dami: “ho pensato di realizzare non un libro, ma un contenitore che, unendo queste quattro poesie “disperse” (1982-1997), come simpaticamente le ha chiamate Iacuzzi, le proteggesse come nel nostro immaginario fanno le mura perimetrali di un’antica città verso i propri abitanti. Anche la mia città era circondata da mura medioevali protettive e ad esse Bigongiari ha intitolato una sua importante raccolta di versi. Questo mi ha spinto ad accompagnare Preludio senza fuga, titolo di questo “scrigno-opera,” con un disegno – un omaggio – che evocasse la pianta quadrata della città storica. Ho detto disegno, ma è più corretto dire digigrafia, perché è il termine più consono per descrivere la tecnica che ho usato e che da tempo uso e che si va ad aggiungere a quelle più note come la xilografia, la serigrafia, o la litografia”.

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Andrea Dami (Pistoia 1946) è autore di numerose sculture sonore, di installazioni, di collage, di disegni, ma anche di video e video-installazioni e continua a progettare e organizzare (dal 1963) mostre collettive su temi di impegno sociale. È del 1990 Il nastro di Arianna (personale all’Osteria dei Pellegrini di Monsummano T.), con sculture in cartapesta e smalto, video sculture e video. Dal 1992 continuano le “materializzazioni” (sculture in cartapesta) ed è a metà degli anni ’90 che realizza “Paysage” e il Giardino della Memoria (Castelmartini, commemorazione strage del Padule di Fucecchio). Con alcune “materializzazioni” in ferro è presente a Pietrasanta e alla Fortezza di Santa Barbara/Palazzo Fabroni, Pistoia. È alla fine degli anni ’90 che presenta le sculture sonore: “Sogno”, “Quattro stagioni”, “Menhir” e “L’ala dell’angelo” (a Perugia e, in occasione della Cerimonia del tè di Dani Karavan, nelle Spazio-teatro della Fattoria di Celle). Dal 2003: “Direzioni”, “Presente-passato” (installazione nella Torre Nord del Castello Villa Smilea, Montale), “Riflessi liquidi” (video-2012), “L’acchiappafarfalle” (Villa Peyron, Fiesole), “Batterfly Monna Lisa” (Museo of Fine Arts a Kaohsiung, Taiwan), “Città sonante” (Grandi Maestri, piccole sculture. Da Depero a Beverly Pepper, Palazzo Sozzifanti, Pistoia), “E se le farfalle imparassero a nuotare?” (Palazzo Vecchio, Salone de’ Dugento, Firenze), “Quadrifoglio” (Sentiero dell’amicizia, Abetone), “Farben – Kiänge – Schmetterlinge” (Stadtmuseum, Langenfeld, Germania), “Giardino del Sole” (Pian dei Termini, San Marcello), “Alberi parlanti” (Pian di Novello); “Cubo” (Giardino del XXI secolo nel Castello Villa Smilea), “Croce sonora” (Rathaus, Langhenfeld); “Segni” al Mac,n, Monsummano Terme. Alcune pubblicazioni: “Giardino della memoria” (Morgana 2001), “I quattro cantoni – C’era una volta un giovane etrusco” (Morgana 2003), “L’ala dell’angelo” (Morgana 2004), “Incontri” (Gualdo Cattaneo 2009), “Esilio” (Settegiorni 2010), “Oltre il sole” (Effigi 2016), “Pistoia 1980” (Settegiorni 2017) e il libro-opera “Est e Ovest” (2017).

62 Ceppo • 6 aprile: Omaggio a Leone Piccioni

1 Aprile 2018

Venerdì 6 aprile 2018, alle ore 16.00
Auditorium Tiziano Terzani in collaborazione con 
Fondo Piero Bigongiari della Biblioteca San Giorgio di Pistoia

OMAGGIO A LEONE PICCIONI
La letteratura come conversione alla vita


Venerdì 6 aprile 2018, alle ore 16.00 presso l’Auditorium Tiziano Terzani della Biblioteca San Giorgio di Pistoia si tiene un Omaggio a Leone PiccioniLa letteratura come conversione alla vita. Classe 1925, torinese ma pistoiese d’adozione dall’infanzia alla prima giovinezza, Leone Piccioni è uno dei maggiori critici letterari militanti: allievo di Giuseppe Ungaretti e amico di Eugenio Montale, nonché di molti scrittori e poeti su cui a lungo ha scritto, è stato pioniere di trasmissioni letterarie radio-televisive di grande successo come “Terza Pagina” e “L’Approdo Letterario”.

L’omaggio rientra nell’ambito del 62° Premio Letterario Internazionale Ceppo Pistoia in collaborazione col Fondo Piero Bigongiari della Biblioteca San Giorgio ed è a cura di Paolo Fabrizio Iacuzzi, direttore del fondo e presidente del Premio, di cui Piccioni è stato tra i fondatori nell’ottobre del 1955, come dimostrano alcune delle lettere di Piccioni inviate a Bigongiari e conservate alla San Giorgio, che verranno lette. Piccioni ha poi continuato a far parte della giuria del Premio per 50 anni.

Interverranno, oltre che Gloria e Giovanni Piccioni, figli di Leone, alcuni tra critici letterari suoi amici: prima fra tutte Silvia Zoppi Garampi (Università suor Orsola Benincasa di Napoli), che a Leone Piccioni ha dedicato diversi libri, tra cui un libro intervista “Attualità del mio Novecento” (Libreria Dante & Descartes 2015). Parteciperanno anche il critico Marino Biondi (Università di Firenze) e i poeti Daniele Piccini (Università di Napoli), Alessandro CeniLoretto Rafanelli e Giuseppe Grattacaso, che ha scritto la postfazione al libro “Com’è tutta la vita e il suo travaglio. Lezioni su ‘Ossi di seppia’ di Eugenio Montale” (Libreria Dante & Descartes 2017).

Verranno lette e commentate alcune pagine di critica letteraria, fra le altre, su LeopardiUngarettiMontaleGadda ma verranno affrontate anche le grani passioni di Leone: le varianti e il jazz. Critico appartato dalle grandi ribalte e dai riflettori, Piccioni è il maestro di una critica che tra la vita e l’opera di uno scrittore non pone un nastro isolante ma un’azione maieutica di collaborazione della critica all’opera, come è accaduto con il poeta Ungaretti, di cui fu allievo e di cui seguì la genesi poetica di molte raccolte, studiandone appunto le varianti.

Per l’occasione verrà proiettata l’intervista di Piccioni a Eugenio Montale (1966, per gentile concessione delle Teche Rai), che ripercorre tutte le tappe della poesia da “Ossi di seppia” a “Satura” nei luoghi vissuti dal poeta: uno straordinario documento che testimonia l’impegno di Leone Piccione non solo come critico militante ma anche come grande divulgatore della cultura e in particolare della poesia:

intervista_piccioni

L’incontro si concluderà con la testimonianza della figlia di Leone, la giornalista Gloria Piccioni, che leggerà una lettera del padre a Piero, fratello di Leone, famoso musicista, in carcere nel 1953 (poi pienamente assolto) perché accusato di omicidio in relazione allo scandalo Montesi. Si tratta di una toccante testimonianza privata, attestante la grande sensibilità umana e lo spirito di abnegazione di Leone, ma contiene anche una straordinaria definizione della critica letteraria, dalla quale il titolo dell’omaggio pistoiese prende le mosse. La lettera viene letta in anteprima sulla pubblicazione dell’intero carteggio fra i due fratelli, che sarà in autunno edito a Firenze da Pagliai Polistampa.

All’incontro parteciperanno anche gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che con l’Accademia Internazionale del Ceppo che svolgono il progetto educativo di alternanza scuola-lavoro “Il Ceppo dei lettori Selvaggi”. Sempre agli studenti è riservato un evento speciale su “La lezione di Montale e su Montale di Leone Piccioni”, per la mattina dello stesso venerdì 6 aprile dalle 10 alle 13.


Pistoia “città rocciosa” di Bigongiari capitale Cultura 2017

7 Febbraio 2016

Viene citato il titolo di un libro di Piero Bigongiari, Una città rocciosa, edito per le Edizioni Via del Vento a simbolizzare il programma di Pistoia Capitale della Cultura.

Così si legge nel dossier della candidatura di Pistoia, che può essere letto e scaricato dal sito web del Comune di Pistoia, in collaborazione col quale si svolge il Premio Internazionale Ceppo Pistoia. All’interno del Premio, la sezione Premio Ceppo Internazionale Bigongiari è appunto dedicata al grande poeta.

“Una città rocciosa” di Piero Bigongiari

Autore: Piero Bigongiari

Titolo: Una città rocciosa

Curatore: Paolo Fabrizio Iacuzzi

Editore: I Quaderni di Via del Vento, 1996

“Voci in un labirinto” di Piero Bigongiari

8 Gennaio 2015

Autore: Piero Bigongiari

Titolo: Voci in un labirinto

Curatore: Paolo Fabrizio Iacuzzi

Editore: Pagliai Polistampa, 2000

“Agosto al Forte” presentato a Forte dei Marmi

29 Dicembre 2014

Si rinnova l’appuntamento del Circolo Culturale “Il Magazzino” di Forte dei Marmi per lunedì 29 dicembre alle 17,30 a Villa Bertelli, Vittoria Apuana.

Nel centenario della nascita di Piero Bigongiari anche la città del Forte dei Marmi celebra uno dei più importanti poeti italiani del Novecento, annoverato tra i “maestri” della terza generazione della poesia italiana del Novecento.

Si tratta della presentazione del libro Agosto al Forte, raccolta di sessanta poesie inedite e disperse (1979-1991) del Maestro Bigongiari. Il libro curato da Paolo Fabrizio Iacuzzi, suo allievo e direttore scientifico del Fondo Piero Bigongiari della Biblioteca San Giorgio di Pistoia raccoglie quei versi inseriti in una trama che pone in relazione il “fanciullo” di Bigongiari con Pinocchio, rievocando la sua infanzia fra Pescia e Lucca, che percorreva in tram passando per Collodi. E poi le lunghe vacanze e i soggiorni non solo estivi al Forte, nella celebre pensione di Villa Elena, sul Viale Morin, sede nella quale fra la palma sotto la quale leggeva e scriveva e la camera della torre alta sul mare dalla quale si sentì un guardiano del “faro”, cercava di liberarsi di quei fantasmi narrando favole “improbabili”.

Fra il mare e le Apuane, nel “più tenero e più crudele dei mesi”, dalla metà degli anni Trenta fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1997, Bigongiari trascorse a Forte dei Marmi non solo l’eternità del tempo delle vacanze, ma quei feriali giorni nei quali, quando la poesia gli disegnava nella mente il “diagramma della febbre”, diventava un vero e proprio lavoro per lui dipanare il segreto del primo amore, che proprio in Versilia sembrava ogni volta essere più vicino a sciogliersi dal silenzio. Il poeta fece così di Forte dei Marmi il luogo di una meditazione infinita, cosmica e naturale insieme, sulla serrata danza della vita e della morte, per cui le figure di tutta la sua ultima poesia – Nessuno, Il viaggiatore, L’invitato al castello, Nausicaa, Sarah, Noemi, La trevigiana, L’Angelo, Edipo … – sembrano ritrovarsi in Versilia per giocare una memorabile partita col Destino. Bigongiari “storicizzò” quella inimitabile stagione artistica e letteraria del “Quarto Platano” nella lapide che ancora oggi, in quel caffè, campeggia: le “molli ombre” erano quelle di Carrà, Longhi, Montale, Ungaretti, Gadda … fra lo scopone scientifico e le bocce, dei quali era un magistrale giocatore.

Dopo l’introduzione di Paolo Fabrizio Iacuzzi, il volume sarà presentato dal giornalista Antonio Lovascio e dallo studioso Riccardo Donati, accompagnati dalle letture di Monica Menchi, porteranno il loro saluto il Sindaco Umberto Buratti e Andrea Baldi, il presidente della Fondazione Carlo Linneo e infine Alessio Colomeiciuc, presidente della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia.

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