Maura Del Serra al 63° Premio Internazionale Ceppo – PROGRAMMA
Ceppo Poesia Arte Natura Lecture
a cura di Paolo Fabrizio Iacuzzi
In collaborazione con l’Antico Palazzo dei Vescovi, Maura Del Serra tiene il 19 gennaio 2019 in occasione dell’Omaggio a lei dedicato per i suoi 70 anni, una lezione appositamente scritta per il Premio Internazionale Ceppo, sull’Arazzo Millefiori.
La conclusione della lezione
“Un giardino di simboli: l’arazzo Millefiori di Pistoia”
Questo capolavoro dell’arte tardo-cortese europea, per sua stessa natura è letteralmente intessuto di simbolismo araldico, mitico-poetico e teologico, e, lungi dal limitarsi a presentare “un notevole grado di astrazione”, come afferma con soverchia cautela la Gallo, è interamente simbolico nella concezione, nell’espressione e nella disposizione estetico-figurativa, e riesce quindi ad annullare nel modo artisticamente più felice la distinzione tecnica tra arazzi cosiddetti “a storie” ed arazzi “millefiori”, in quanto ci si presenta come la storia vertiginosa e metatemporale ma dinamica dell’anima umana nella sua compresenza attiva di natura e spirito, di techne puntigliosa e di contemplazione sublimante. È un ingegnoso paradiso che coincide perfettamente col suo etimo persiano-ellenistico (pardès-paràdeisos): il giardino, che unisce in un gioco armonico di corrispondenze l’esprit de géometrie della costruzione e l’esprit de finesse della crescita ascensionale, colmandoci la mente e il cuore di stupita, plurisecolare gratitudine.
Maura Del Serra vince il Premio Ceppo Pistoia Capitale della Poesia 2019 per aver saputo improntare la sua opera in versi e drammaturgica, tra «vertigine e sapienza», con una scrittura febbrile, ironica e minuziosa, una parola agonica che interpreta gli opposti nel gioco incessante della creazione unanime di poesia e pensiero. Un movimento orizzontale e verticale insieme, capace di trasformare la poesia in un teatro della mente e del corpo, e il teatro nelle molteplici voci della poesia. Poeta e drammaturga, critica letteraria e traduttrice, Maura è una pistoiese affermata in Italia ma soprattutto all’estero, dove è tradotta in diverse lingue. La poeta attraversa le quattro stagioni della vita come altrettante ardue «pareti» da affrontare. Alla costante ricerca e ridefinizione di se stessa e della propria identità nel rapporto fra Occidente e Oriente, in solitario cammino la poeta è impegnata tanto nella scalata di vette cosmiche e metafisiche quanto nella discesa dentro i gorghi della biografia e della storia del nostro tempo.
La scrittura di Maura Del Serra è anche una solitudine e un corpo a corpo con figure di poeti, scrittori e pensatori che non solo ha tradotto ma che ha reinventato in un teatro che è una sorta di coralità dialettica trasferita sul piano di un’aspirazione a una comunità ideale. Nella prima Ceppo PAN Lecture (letta il 19 gennaio durante l’Omaggio a lei tributato dal Premio Ceppo per i suoi 70 anni), fra Poesia, Arte e Natura Maura ha letto la propria opera nella tessitura dell’Arazzo Millefiori conservato nell’Antico Palazzo dei Vescovi a Pistoia, ovvero come «la storia vertiginosa e metatemporale ma dinamica dell’anima umana nella sua compresenza attiva di natura e spirito, di techne puntigliosa e di contemplazione sublimante». Come un Ulisse al femminile e insieme una Penelope al maschile, Maura sa ogni volta tornare sì «nel gorgo di avventura e nostalgia» ma «per testimoniare / il riso delle onde, e il pianto del sapere». Così scrive in una poesia emblematica di Scala dei giuramenti (2016) al culmine della sua opera poetica iniziata con L’arco (1974): un approdo al pensiero che si condensa nella forma dell’aforisma e alla poesia rastremata nell’haiku.