Marco Corsi al 63° Premio Internazionale Ceppo Pistoia 2019
Marco Corsi vince il Premio Selezione Ceppo Poesia Under 35 2019 con il libro “Pronomi personali” (Interlinea 2017) per l’intreccio tra l’antico e il moderno che colpisce innanzitutto in questi versi. È il primo libro di Marco Corsi ed è un esordio già maturo e compiuto, frutto di molte appassionate letture giovanili, un esordio che viene da lontano, da una lunga, fedele dedizione alla poesia. Da una parte ci sono i grandi archetipi del tempo, dell’infanzia e della morte. Dall’altra lo stato attuale delle cose, la vita congestionata della città, la ricerca scientifica più avanzata e insomma il pulsare del tempo presente. E queste due dimensioni entrano profondamente in contatto, formano un unico respiro, dove ciò che resta si innesta in ciò che passa e dove ciò che dura da sempre si congiunge a ciò che fugge via in un baleno.
Esempio perfetto di tale intreccio è l’ultimo capitolo del libro, Fine delle trasmissioni, titolo amaramente ironico che dice nello stesso tempo il dramma di una malattia e la sigla di chiusura delle trasmissioni televisive, sigla che è andata in onda nel nostro paese per più di vent’anni e che, con il candore di una ninnananna, intendeva augurare la buona notte agli spettatori e all’Italia intera. D’altra parte la mescolanza di toni fiabeschi e di toni drammatici percorre tutto il libro di Marco Corsi, come se l’autore volesse avvertirci di un altrove che accompagna la nostra vita di ogni giorno, presenza sotterranea che la turba, la minaccia, la fa tremare. E anche il motivo della malattia attraversa queste pagine, getta un’ombra sulle nostre quotidiane avventure e sulla presunzione di essere al riparo dalla morte. E diventa un emblema della nostra condizione umana e della nostra fragilità, un richiamo a tutti noi che “abbiamo un freddo lungo di anni / e di anni una debole stagione” e “siamo satelliti sopra le comete / sempre cagionevoli e atterriti”. E ci troviamo nudi e immersi in un inverno perenne e moriamo ogni giorno, come fiocchi di neve che cadono in silenzio e si dissolvono.