Giancarlo Sissa è il vincitore del Premio Ceppo Selezione Poesia 2021, con il libro di poesie “Archivio del Padre”, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Premiazione 25 giugno 2021.
Giancarlo Sissa al 65° Premio Internazionale Ceppo Pistoia 2021
La motivazione del Premio Ceppo Selezione Poesia a Giancarlo Sissa per “Archivio del Padre” (Mc edizioni 2020), scritta da Gabrio Vitali, giurato del Premio.
Giancarlo Sissa vince il Premio Ceppo Selezione Poesia 2021 con Archivio del Padre (MC edizioni 2020) per una poesia che mette al centro la figura scomparsa del padre operaio con le sue parole che impersonano, nella memoria del figlio, il valore archetipico di un modo di stare nella vita e di raccontarla. I tratti di uomini e di cose affrescano lo scenario di un orizzonte esistenziale di accoglimento della sorte e insieme di forte resilienza. In un dialogo a distanza, Sissa ricostruisce episodi e ambientazioni del suo rapporto col padre nell’infanzia, li mette in relazione con momenti dolorosamente intensi della propria vicenda di adulto, li confronta con i ricordi dell’immagine paterna di sua sorella (di cui riporta nel libro alcune pagine di diario) e con le storie di personaggi insieme eccentrici e tipici di quel mondo «minore», dove le parole che dicono di povertà e sbandamento, di marginalità e fatica, di reazione e sconfitta contrappuntano di pietas e di sapienza la cruda autenticità della vita.
Il linguaggio poetico di Sissa mantiene il dettato della prosa, che si rivela come il canone più adatto a redigere sequenze di discorso cadenzate in un lasso di tempo circoscritto dall’indicazione delle date di composizione, «perché l’ordine cronologico è – dice l’autore – una poetica naturale». I testi di Archivio si presentano perciò nella struttura stenografica del diario, nella quale l’organizzazione paratattica di frasi brevi e compiute registra e collega la successione di dati della realtà, di squarci di riflessione, di moti del sentimento e di rimandi di memoria, quasi a configurare sulla pagina lo svolgersi in presa diretta del pensiero poetico dell’autore. Sissa inserisce, però, in modo volutamente improprio i segni di interpunzione, creando delle slogature sintattiche che spezzano le frasi (come fanno gli enjambement nei testi in versi), e producendo un andamento sincopato e frammentato della diegesi, così da interrompere il fluire facile della lettura e intensificare passaggi di discorso e singole parole per fermare e coinvolgere l’attenzione di chi legge: «Io sono morto alcune volte. E di qualcuna di quelle. Morti mi vergogno. Di altre sono. Fiero. La volontà. Della poesia è cieca. Esiste come può. Nel tuono silenzioso. Dei fiori di girasole. Chi non lo sa appartiene. A un sistema di potere che combatto. Solo che. Chi. Chisse. Se ne frega».
Leggi “Il Ceppo in tre parole 2021“, la lecture pubblicata da Succedeoggi, media partner del premio.
Giancarlo Sissa é nato a Mantova nel 1961 e vive a Bologna. Ha pubblicato le seguenti raccolte poetiche: Laureola (Book Editore 1997), Prima della tac e altre poesie (Marcos y Marcos 1998), Il mestiere dell’educatore (Book Editore 2002), Manuale d’insonnia (Aragno 2004), Il bambino perfetto (Manni 2008), Autoritratto. Poesie 1990-2012 (italic/pequod 2015), Persona minore (qudulibri 2015) e Archivio del Padre (MC edizioni 2020). É presente in numerose antologie. Le sue poesie sono tradotte in diverse lingue straniere. Suoi testi compaiono nel volume Sospeso respiro. Poesia di pandemia, a cura di Gabrio Vitali (Moretti&Vitali Editori 2020)