Premio Letterario
Internazionale Ceppo Pistoia

62 – Premio Laboratorio Ceppo Ragazzi – Verbale citazioni e link alle recensioni

62 Premio Laboratorio Ceppo Ragazzi 11-14 • 2018
con il sostegno di Chianti Banca

Verbale
Premio per le Scuole secondarie di primo grado

on i nomi dei vincitori e segnalati, citazioni dalle recensioni scritte
e i link alle recensioni multimediali su
www.youtube/Cepporagazzi


Per l’ottava volta, dopo il grande successo ottenuto nelle edizioni passate, l’Accademia Internazionale del Ceppo ONLUS, all’interno del 62° Premio Letterario Internazionale Ceppo Pistoia sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, per il Progetto Educativo Lettori Uniti del Ceppo ha deciso di indire e organizzare una nuova “sfida” per promuovere con il Premio Laboratorio Ceppo Ragazzi il piacere di leggere tra i giovani: ancora una volta gli insegnanti l’hanno raccolta con grande entusiasmo e grande partecipazione (sono oltre trecento fra recensioni scritte e multimediali inviate) ottenendo ottimi risultati, come dimostra l’alto livello degli elaborati prodotti dai giovani recensori.

Questo è il sesto anno in cui leghiamo il Premio Laboratorio Ceppo Ragazzi interamente al Premio Ceppo per la letterarura dell’Infanzia e dell’Adolescenza, dopo Guido Sgardoli, Roberto Mussapi, Helga Schneider, Silvana De Mari e Fabio Geda con le loro rispettive Ceppo Ragazzi Lectures, a cura di Paolo Fabrizio Iacuzzi (presidente e direttore artistico del Premio) e Ilaria Tagliaferri (giurata del Premio e coordinatrice scientifica del Premio laboratorio Ceppo Ragazzi)

Quest’anno siamo lieti di premiare uno scrittore come Francesco D’Adamo, che vince il Premio Ceppo per la letteratura dell’Infanzia e l’Adolescenza, perché le sue storie raccontano ai ragazzi il nostro mondo e affrontano temi forti: la vita in periferia con le sue scelte difficili e le disobbedienze; la tragedia della guerra e i viaggi senza ritorno o con un ritorno triste; la schiavitù e lo sfruttamento minorile (come si legge nella motivazione al premio scritta da Ilaria Tagliaferri).

Anche quest’anno il nostro obbiettivo educativo di condividere buone idee e buone pratiche è stato positivamente raggiunto: il merito va agli insegnanti, ai ragazzi, e anche ai promotori del premio laboratorio, che si sono positivamente confrontati con i numerosi lavori pervenuti, ricevendo suggestioni e stimoli in numerose direzioni che, una volta condivisi attraverso i social network (i nostri canali facebook, twitter, youtube cepporagazzi) ci auguriamo possano essere approfonditi da tutti. Tutto questo grazie alla collaborazione della rivista di letteratura per ragazzi LiBeR, che pubblica la lectio completa sul numero di aprile in occasione della Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna.

Ci piace ricordare che a essere premiati con i buoni libro offerti da Banca del Chianti da spendere nella Libreria Giunti al Punti di Pistoia solo ed esclusivamente per libri di Narrativa per ragazzi sono innanzitutto gli sforzi creativi dei ragazzi, comprese le loro imperfezioni, e le idee che hanno saputo far emergere con spontaneità dopo la lettura dei libri consigliati.

Come sapete il nostro Progetto Educativo Lettori Uniti del Ceppo comprende anche un Percorso di formazione rivolto agli insegnanti e ai bibliotecari, che oltre agli operatori di Pistoia e provincia è stato esteso anche a Firenze con la CEPPO RAGAZZI LECTURE 2018 “Reale e Immaginario unitevi!”. Una lecture che ci auguriamo possa davvero essere uno strumento utile da condividere con i ragazzi, pubblicata dalla rivista per ragazzi LiBeR.

In occasione della Lecture è stata riproposta la bibliografia CEPPO LIBER 2018 elaborata sulla base delle 6 parole chiave che D’Adamo ha posto a fondamento della Ceppo Ragazzi Lecture: Emigrazione, Sfruttamento, Coraggio, Crescere Diversità, Indignazione. Di nuovo, si tratta di una bibliografia che ci auguriamo possa essere strumento e stimolo per la promozione della lettura animata, che riteniamo fondamentale nel percorso educativo dei ragazzi e che è uno degli obbiettivi principali perseguiti dall’Accademia attraverso il confronto e il dialogo con le scuole e coloro che le rendono vive e attive. Sarà inviata a tutte le insegnanti partecipanti al Premio Laboratorio Ceppo Ragazzi.

Le scuole secondarie di 1 grado partecipanti sono le seguenti: a Pistoia secondaria di 1 grado Marconi Frosini (Emanuela Galli, Sara Izzo, Maria Nuozzi), Raffaello (insegnanti Caterina Baldi, Edoarda Scaccia, Sandra Zinone, Valentina Ciani); Anna Frank (insegnanti Sara Lenzi, Eleonora Trapani, Federica Dami, Silvia Barontini, Beatrice Margiacchi); Cino da Pistoia (insegnanti Valentina Cupiraggi; Diletta Scolari) a Quarrata Bonaccorso da Montemagno (insegnante Susanna Donnini, Chiara Acomanni); a Montecatini Terme Galileo Chini (insegnante Fabrizio Pagni).

Le scuole secondarie di secondo grado partecipanti sono state le seguenti: Istituto tecnico del settore economico Aldo Capitini (Insegnante Stefania Cabitza); Liceo linguistico Filippo Pacini (Insegnante Enrica Giaconi); Istituto Einaudi (insegnante Luciana Pellegrini).

Ecco l’elenco dei vincitori e dei segnalati.

Paolo Fabrizio Iacuzzi e Ilaria Tagliaferri


I CLASSICI CONSIGLIATI DA FRANCESCO D’ADAMO


Robin Hood 


Segnalato recensione Multimediale

Aurora Pasquatiello, Camilla Cioci, Andrea Landini, Scuola Galileo Chini, Insegnante Fabrizio Pagni, classe I

 https://youtu.be/3TB7MiD3KFc

Giudizio: Per essersi saputi letteralemnete calare nei panni dei protagonisti del libro, con una voce narrante che accompagna la recensione. Brillanti, ironici e sinceri.


Vincitore recensione scritta

Giulio Fiore, Scuola Marconi, Insegnante Galli, classe IIB

Nel complesso il libro mi è piaciuto, perché racconta una bella storia dove si capisce che aiutandosi reciprocamente si riesce a superare anche momenti critici dividendo ciò che si ha con gli altri. Nella storia è forte il senso di giustizia, la difesa dei propri diritti, e il legame con la famiglia che non è solo quella composta da genitori e figli ma anche da tutte le persone che ti vogliono bene e ti stanno vicine quotidianamente soprattutto nelle difficoltà.

Giudizio: Per l’impatto diretto ed esauriente della recensione: sintetica, pungente, precisa nella ricerca lessicale.


Cuore di tenebra


Segnalato recensione scritta

Ester Bini, scuola Cino da Pistoia, Insegnante Dilettta Scolari, classe 3

Il tema principale del romanzo, infatti, sono le atrocità del colonialismo, che avevano colpito l’autore. Il “cuore di tenebra” assume infatti, nel libro, diverse forme: viene usato per indicare l’impervio e oscuro Congo, la foresta impenetrabile nella quale conduce il fiume, e per definire la malvagità di Kurtz e del colonialismo. Il testo è ricco di descrizioni, soprattutto della natura, che è onnipresente nel racconto. La natura viene descritta come maestosa, inglobante quasi come quella raffigurata o descritta dagli artisti romantici. Il libro “Cuore di tenebra” mi è molto piaciuto, soprattutto per la trama che ho trovato coinvolgente e affascinante.

Per la precisione con cui si concentra sui temi fondamentali del libro, riuscendo a restituirli con capacità di sintesi e forza espressiva.


Zanna Bianca

Segnalata recensione scritta 

Margherita Zito, Scuola Marconi, Insegnante Nuozzi, classe ID

Il romanzo, a mio parere, ci permette di immaginare le emozioni che potrebbe provare un lupo che combatte per la sopravvivenza; si percepisce il dolore, la sofferenza, il coraggio, la forza di volontà e la sensibilità, tutte emozioni che proviamo anche noi ogni giorno, ma che esprimiamo in modo diverso, e con pensiero, parole e gesti diversi. La frase “parlava a Zanna Bianca come nessuno prima gli aveva mai parlato. Parlava con voce calma e rassicurante, con una gentilezza che in qualche modo toccò qualcosa dentro a Zanna Bianca” è quella che mi ha colpito di più: un animale impaurito, spaventato e con lo sguardo minaccioso( per difendersi )viene rassicurato da una voce calma e sottile, la voce di un ragazzo che aveva nel cuore forza di volontà e coraggio. Senza paura, sembra quasi che riesca a capire fino nel profondo Zanna Bianca.

Giudizio: Per l’accurata scelta lessicale e sintattica che conferma una lettura non superficiale ma profonda e attenta.


Vincitore recensione scritta 

Leonardo Bani, Scuola Marconi, Insegnante Sara Izzo, classe 2

LEGGENDO QUESTO LIBRO MI E’ SEMBRATO DI ESSERE INSIEME A ZANNA BIANCA, CATAPULTATO DA JACK LONDON IN QUELLE TERRE SCONFINATE: HO SFIORATO LA SUA PELLICCIA, HO SOFFERTO IL FREDDO CON LUI, HO AVUTO PAURA DELLE BASTONATURE E I MIEI PIEDI SONO AFFONDATI NELLA NEVE GELIDA. L’AUTORE, PUR SCRIVENDO IN TERZA PERSONA, E’ RIUSCITO AD ESSERE COSI’ VICINO AL TESTO, DANDO L’IMPRESSIONE DI VIVERE DIRETTAMENTE QUELLA NATURA SELVAGGIA.

Giudizio: Per la lettura empatica e appassionata del capolavoro di London, riuscendo ad apprezzarne i tratti salienti e immedesimandosi nelle atmosfere del romanzo.


I misteri della giungla nera


Vincitore recensione scritta

Elisa Lovetere, Scuola Bonaccorso da Montemagno, Insegnante Susanna Donnini, classe II

Qual è il messaggio di questo classico della letteratura per ragazzi? Beh, in qualsiasi situazione ci si trovi dobbiamo aver coraggio e dare il meglio di noi stessi, ma vuol anche insegnare che le cose più pericolose vanno fatte per il bene delle persone che amiamo e che la nostra cultura o fede va sempre messa al primo posto in certi casi. Lo considero un libro molto intrigante, a me è piaciuto molto. Scorre più lentamente di recenti libri d’avventura perché è colmo di descrizioni, ma nello stesso tempo stimola la nostra immaginazione perché ci trasporta “quasi” fisicamente nel luogo descritto. Lo consiglierei a tutti quei ragazzi appassionati di libri d’avventura.

Giudizio: Per la sintesi e la sincerità con cui esprime un giudizio ponderato e supportato da attenta riflessione sul romanzo.


I LIBRI DI FRANCESCO D’ADAMO


 Storia di Iqbal


 Segnalati recensioni scritte

Giada Lollio, Scuola Bonaccorso da Montemagno, Insegnante Susanna Donnini, classe 2

Nessuno di noi dopo aver letto questa storia, drammaticamente vera, potrà far finta di niente. Iqbal è ancora tra noi, vive dentro di noi, cammina al nostro fianco fin quando questa piaga non sarà debellata. Solo allora tirerà un sospiro e potrà riposare in pace perché finalmente saprà di aver raggiunto l’obiettivo prefisso. L’aspetto peggiore di questa realtà, della schiavitù e della libertà negata, è che la gente vede, è al corrente di questa situazione, ma non fa nulla per impedirla, è impassibile e sorda all’ingiustizia.

Giudizio: Per aver scritto un monito ai coetanei e ai lettori adulti del libro, segno di maturità e di una capacita di leggere oltre le righe.

Marco Melchiorre, Scuola Anna Frank, Insegnante Eleonora Trapani, classe 2 A

Questo libro parla di un argomento molto delicato, lo sfruttamento minorile. Secondo me la parola “sfruttamento” è una delle più brutte che ci siano. In questa espressione ci vedo paura e debolezza, due delle più oscene sensazioni che si possano provare.

Giudizio: Per la capacità di isolare un unica ma fondamentale parola chiave e costruire attorno ad essa la recensione, in linea con le indicazioni che da anni diamo per realizzare una recensione animata.

Giulio Basilotta, Scuola Anna Frank, insegnante Beatrice Margiacchi, classe 2 F

Facendo una ricerca su internet ho appreso che il problema del lavoro minorile non è solo dei paesi poveri e sottosviluppati, ma è presente anche in Occidente e in Italia. Per noi bambini che viviamo spensierati sarebbe molto difficile portare avanti una lotta così importante, ma Iqbal ha subito così tanti maltrattamenti da sprigionare una forza enorme per riscattare sé e gli altri. Con la lettura di questo libro sono venuto a conoscenza di questo problema che non conoscevo. Iqbal viene ricordato così per sempre e l’Unicef e molte altre associazioni lottano per i diritti dei bambini e per me questa è una bellissima cosa, perché non riesco a dormire sereno sapendo che altri bambini come me ora soffrono e patiscono.

Giudizio: Per la passione e la sincerità con cui rifeltte sulla storia di Iqbal, ammettendo le proprie fragilità di fornte al grave problema dello sfruttamento del lavoro minorile


Vincitori recensioni scritte

Alessio Breschi, scuola Anna Frank, Insegnante Sara Lenzi, classe 1C

Sono un ragazzo della stessa età di Iqbal Masih. Quando torno da scuola, spesso mi lamento perché sono stanco e non ho voglia di fare i compiti. Storia di Iqbal di Francesco d’Adamo mi ha messo faccia a faccia con una cruda e dolorosa realtà: nel mondo, ancora oggi, ci sono bambini ridotti in schiavitù e non perché trascorrono ore sui libri ma perché lavorano nelle miniere e nelle fabbriche. Ci sono bambini che stanno assai peggio di me ed ora, quando ho la tentazione di lamentarmi con i miei genitori, ripenso subito alla storia di Iqbal Masih, un ragazzino pakistano di 12 anni, che vive in Pakistan, un paese poco sviluppato e civilizzato.

Giudizio: Per il confronto personale con Iqbal Masih usando parole dirette e toccanti che mettono a nudo grande sensibilità e una lettura partecipata e profondamente condivisa.


Segnalati recensioni multimediali

Francesco Gerace, Matilde Landini, Scuola Raffaello, Insegnante Alessio Arnese, classe IIID

https://www.youtube.com/watch?v=nFq1jnP9DHs

Giudizio: Per l’originale ricerca che li ha portati a creare una sorta di kamishibai (teatro giapponese di carta) per animare la recensione di Iqbal.


Vincitori Recensioni multimediali

Bacci Andrea, Bianciardi Tommaso, Venturi Lorenzo, Scuola Raffaello, Insegnante Edoarda Scaccia, classe IC

https://youtu.be/U-NTWZqFBx8

Giudizio: Per aver costruito una sorta di reportage che si ispira alla storia di Iqbal e tocca lo scottante tema dello sfruttamento minorile attraverso un viaggio tra immagini, suoni e brani. Sintetici, coraggiosi (e corretti nel leggere) i ragazzi coniugano nel loro lavoro originalità e approfondimento.


Dalla parte sbagliata


Segnalata recensioni scritte

Martina Benelli, scuola Cino da Pistoia, insegnante Diletta Scolari, classe 3

Care lottatrici, adesso voglio parlarvi della mia vita, che non ho potuto fare a meno di confrontare con la vostra. Qui in Italia, anche le donne possono frequentare la scuola e mi piace perchè posso creare il mio futuro studiando. Ora sono alle medie, ma il prossimo anno andrò al liceo e inizierà il lavoro più duro, ma sono contenta. Suono uno strumento, sapete, il flauto traverso, e adoro la musica, vivo di musica. E poi, qua dove sono, posso professare la religione che voglio,senza gruppi di estremisti e uomini con la barba. Nella mia vita non ho mai visto episodi di schiavitù, se non nei film. Mi avete aperto un piccolo mondo che non mi piace affatto ma che mi fa riflettere. Dalla parte opposta di tutto ciò c’è la LIBERTA’, il famoso aquilone che farete volare nel cielo il prossimo 16 luglio, in ricordo di Iqbal. La LIBERTÀ, ciò che state cercando di dare ad ogni essere umano che vi circonda, lottando. La LIBERTÀ, la voglia di volare. Essere liberi è ciò che ci rende felici. E un giorno lo sarete anche voi. Un bacio. La vostra lettrice

Giudizio: Per la grazia e il forte impatto emtivo della sua lettera alle protagoniste del libro, fatima e Maria, alle quali si rivolge con un termine molto significativo “Lottatrici”: originale e attenta.


Vincitori recensioni scritte

Agnese Goffredi, scuola Cino da Pistoia, insegnante Valentina Cupiraggi, IA

Ci tenevo a dire un’altra cosa: quando le due ragazze si scrivono, percepisco quasi sempre un senso di solitudine, anche se entrambe hanno amici su cui contare. A entrambe manca una parte, anzi due! A Maria manca la vicinanza di Iqbal e Fatima, a Fatima mancano Maria e Iqbal. Detto questo posso dire che Dalla parte sbagliata. La speranza dopo Iqbal è un libro molto bello che insegna tante cose. Fidatevi, io non sono sempre una lettrice appassionata, anzi spesso è l’esatto contrario, ma adesso credo di aver salito il primo gradino per arrivare in cima alla scala dove mi aspetta l’amore infinito per la lettura. Unite dalla distanza, combattono per l’ingiustizia e grazie a loro adesso c’è più speranza.

Giudizio: Per il tono sincero e privo di retorica con il quale recensisce il romanzo, che ha lasciato evidentemente dentro di lei impressioni profonde.

Elisa Suzzi, scuola Marconi, insegnante Emanuela Galli, III B

Tutto questo ci fa riflettere su quanto i vari paesi del mondo, pur essendo diversi tra loro, si fondino su vari problemi di ingiustizia sociale, che solo persone giuste e solidali possono provare a combattere. Anche se la vicenda delle due ragazze ha un lieto fine, l’autore ci fa capire quanto sia lontano dalla realtà, volendoci pero’, trasmettere un messaggio di speranza. Alla fine della lettura di “Dalla parte sbagliata”, qualcosa in noi potrebbe cambiare. Forse pensando che esistono altri posti nel mondo dove ragazzi come me o anche piu’ piccoli soffrono e ogni volta che useremo un prodotto di marca famosa non potremo fare a meno di pensare che dietro alla produzione di un tessuto che consideriamo banale, ci sono l’ingiustizia, l’ignoranza e lo sfruttamento di persone, piccole o grandi, di paesi poveri. Oppure, se incontreremo un povero immigrato, invece di evitarne lo sguardo potremo sorridergli pensando a ciò che ha passato.

Giudizio: Per la capacità di porre la vicenda di Fatima e Maria in relazione con l’attualità, ponendosi domande fondamentali e riflettendo sul futuro con sensibile partecipazione


 Papà sta sulla torre


 Segnalati recensioni scritte 

Chiara Nalesso, scuola Anna Frank, Insegnante Sara Lenzi, IC

Incredibile cosa un uomo possa riuscire a fare, deciso a difendere ad ogni costo i diritti dell’uomo. Ma ancor più incredibile come un ragazzino, con l’aiuto dei suoi amici Goffy e Cassandra Vu, riesca ad uscire più forte di prima da una situazione più grande di lui. Crescere, però, significa anche questo: guardare in faccia i problemi e affrontarli e se ciò viene fatto assieme al sostegno degli amici, come accade a Nino, allora si potrà dire di essere davvero diventati adulti. Ecco allora che il viaggio per andare dagli alieni, con cui Goffy dice di avere un appuntamento al vecchio petrolchimico, luogo abbandonato ormai da molto tempo, per riportare “Pace, Lavoro e Libertà”, diventa per i tre ragazzi un viaggio di iniziazione alla vita.

Giudizio: Per lo stile sintetico e accattivante con cui restituisce una lettura del romanzo partecipe, riuscendo a traportarne i tratti salienti nell’attualità..

Matilde Ferri, Scuola Raffaello, insegnante Sandra Zinone, classe 2 D

Il libro è un incontro – scontro tra il mondo degli adulti e il modo dei ragazzi. Parla di genitori che a volte trascurano i loro bambini perché troppo presi dai loro problemi “da grandi”, ma parla anche delle amicizie tra ragazzi. Quando Nino vede soffrire il suo papà, non riuscendo a capirlo nè ad aiutarlo si rifugia nell’amicizia e nell’amore, quello tra lui e Cassandra Vu , cercando il conforto e l’approvazione dei suoi amici . Racconta di come le avventure tra ragazzi possono rafforzare i rapporti e far crescere . Questo romanzo è l’ideale per chi non ha fiducia in se stesso.

Giudizio: Per la sensibilità e la buona capacità d sintesi con cui restituisce un giudizio personale concreto e autentico.


Vincitore recensioni scritte

(Una inserita nei premi speciali)


Recensioni Multimediali segnalate

Maccioni Aurora, Sara Anzilotti, Giovannelli Emma, Cioni Sofia, scuola Galileo Chini, Insegnante Fabrizio Pagni (classe IE)

https://youtu.be/IuRWsQs1Owo

Giudizio: Per aver interpretato e raccontato tra le mura di casa la storia di Nino, Goffy e Cassandra Vu con grande spontaneità e cura dei dettagli. Un book trailer animato coinvolgente e ben realizzato.

Irene Rafanelli, Andrea Cecchi, Alessio Bregra, Matteo Drovandi, Scuola Bonaccorso da Montemagno, insegnante Chiara Acomanni, Classe 3 F

https://youtu.be/pQGFrDHLff0

Giudizio: Per la grande voglia di raccontare attraverso immagini e brani l’avventura di Nino e dei suoi amici, utilizzando un’appropriata colonna sonora che crea un’atmosfera coinvolgente e intensa.


Recensioni Multimediali Vincitore

(una nei premi speciali)


Oh freedom!


 Segnalata recensione scritta

Carlotta Gelli, scuola Cino da Pistoia, Insegnante Diletta Scolari, classe 2

Questo libro per me è molto bello, perché ci sono molti punti divertenti e interessanti che ti invogliano a continuare a leggere. A me non piace molto leggere, ma questo libro l’ho letto molto volentieri. Il personaggio che mi ha colpito è stato Tommy: anche se è un bambino, riesce a scappare e a seguire Joe. Il messaggio del libro è che non bisogna mai arrenderci, arrivare fino in fondo, provarci anche se non ce la facciamo, e essere coraggiosi.

Giudizio: Per aver saputo ammettere di non essere un’appassionata lettrice e per averci confermato, con la sua recensione accurata, che si può sempre diventarlo, se si incontrano le storie giuste per noi.


Vincitori recensioni scritte

Filippo Mobidelli, scuola Anna Frank, Insegnante Sara Lenzi, classe 1C

Leggendo questo libro mi sono rattristato quando Tommy era in pericolo, e non vi nascondo che qualche lacrima mi ha rigato il volto nel leggere della fatica e dell dolore subiti dal protagonista e dalla sua famiglia. L’indignazione ha prevalso quando ho avuto la conferma che ancora oggi nel mondo esiste la discriminazione tra persone di diverso colore, mentre ognuno dovrebbe avere diritto alla libertà. Questo libro, però, ha di speciale la capacità di trasmetterti forza, determinazione e voglia di non arrenderti mai. Certo una persona per la propria libertà non dovrebbe faticare e soffrire così tanto come i protagonisti di Oh, freedom, romanzo che parla di una cruda realtà che abbiamo il dovere di non dimenticare mai.

Giudizio: Per il candore e allo stesso la ferma determinazione con cui esprime le proprie riflessioni dopo un’attenta lettura del romanzo.

Tommaso Salvadori, scuola Marconi, Insegnante Sara Izzo, classe 2

E’ proprio questo il tema del libro: la libertà. Una conquista importante che molto spesso non è stato facile raggiungere. E’ una storia che si ripete, tutti i giorni, nella vita di tante persone immigrate che fuggono dalla povertà, dalla guerra, dalla fame e dalle malattie. Perché tanti sono i luoghi nel mondo dove ancora oggi bisogna fuggire per cercare una vita libera. Sicuramente mi considero un ragazzino fortunato. Sono nato in un paese civile e essere libero fisicamente per me è una cosa scontata. Penso comunque che essere persone libere non significhi solo esserlo fisicamente. Nella vita dobbiamo “sentirci” liberi anche dentro, e non sempre è semplice. Liberi di dire quello che pensiamo senza essere giudicati dagli altri, di fare le nostre scelte senza avere paura di sbagliare e di riuscire a realizzare i nostri sogni, il più possibile. E forse sarà proprio quando avremo conquistato la nostra libertà che saremo diventati grandi.

Giudizio: Per l’attenta capacità di esprimere concetti complessi attraverso un linguaggio semplice e diretto, che conferma una lettura approfondita del romanzo e arricchita da riflessioni personali autentiche.


Recensioni multimediali segnalate

classe ID, insegnante Valentina Ciani, Scuola Raffaello

https://youtu.be/Fb79XpNok5o

Giudizio: Per un’originale e contemporanea ricerca di suoni che abbinati alle immagini costruiscono il ritmo (e i passi!) della storia.

Elisa Evangelisti, Aurora Gaggioli, Matilde Branchetti, Silvia Rinaldi, scuola Anna Frank Insegnante Federica Dami, Classe 1 B

https://www.youtube.com/watch?v=syn3yg5YL28

Giudizio: Per le note spiritual scelte dai ragazzi per accompagnare il loro racconto, fatto di parole e immagini, ìuna colonna sonora ideale per confermare la loro lettura attenta e appassionata.


Recensione multimediali vincitrice

(una nei premi speciali)


 

MIGLIORI RECENSIONI
(vincitori assoluti)
con pubblicazione sul portale web della Biblioteca San Giorgio


Recensioni scritte vincitrici assolute

Semir Muja, scuola Anna Frank, Insegnante Barontini, classe 3 D per “Storia di Iqbal”

Caro Iqbal, ti scrivo questa lettera perché mi sembra quasi impossibile che alla tua età…. a soli 13 anni tu sia stato ucciso perché volevi essere libero. Sì, libero. Io lo sono, ho tutto e mi riesce difficile immaginare che non è così per tutti i ragazzi del mondo. Come si fa a diventare schiavi per un debito? Ad essere sfruttati, picchiati, obbligati a lavori massacranti? Eppure tu sei stato un esempio di grande coraggio, hai avuto una forza incredibile. Mi sono appassionato leggendo la tua storia: ho sperato di vederti finalmente libero di cambiare il mondo. La tua storia l’ ho vissuta leggendo…. mi veniva da piangere quando legati e maltrattati passavate giornate a tessere tappeti. Mi batteva forte il cuore quando Fatima riponeva in te tutte le sue speranze, correvo con te durante le tue fughe. Guardavo il cielo azzurro immaginando la tua vita. E in fondo penso che tu abbia vinto, anche se non è andata come avrei voluto. Ma sono qui a leggere la tua storia e ricordarla. Mi fa male pensare che alla tua età dovevi lavorare per i tuoi genitori e a sacrificarti così tanto. Sì, caro Iqbal, hai comunque vinto!

Giudizio: Per aver scritto a Iqbal come a un amico con cui dialogare, confrontarsi, confidarsi. La sua lettura del romanzo è vitale, vivace e sensibile.

Greta Raspanti, Scuola Raffaello, Insegnante Caterina Baldi, II classe per “Papà sta sulla torre”. 

Uno dei personaggi che ho apprezzato di più è Cassandra Vu, perché mi rispecchio tantissimo in lei. Sono d’accordo su tutto ciò che ha detto nel corso della storia, per esempio quando parla della terra, che senza gli uomini tornerebbe a vivere, perché siamo noi stessi carnefici del nostro mondo. Questa somiglianza con lei mi ha AIUTATA A sentirMI un po’ meno stramba. Se fosse una persona reale, entrerebbe subito nel podio delle mie migliori amiche. Poi c’è Goffy, che è riuscito sia a farmi sorridere, sia a farmi arrabbiare con tutte quelle convinzioni sessiste. Io, che sono stata eletta alle elementari rappresentante femminista della classe, non mi sono potuta che scaldare. Fortunatamente, andando avanti con la storia, capirà almeno che Fuga da New York non è un film per soli maschi. Papà sta sulla torre si ambienta nello sconosciuto paesino, casa dei nostri protagonisti. C’è la città e poi c’è il fiume nero, accanto alla natura morta della campagna. Il paesaggio mostra una natura apparentemente sana, ma, giunti agli argini del fiume nero, si svela com’è realmente, cioè sporca, inquinata e piena di rifiuti. Un paesaggio che mi ha ricordato quello della periferia malata di Margherita Dolcevita, di Stefano Benni, romanzo che la professoressa ci ha letto, e che consiglio pienamente. Anche lo stile spiritoso e ironico, pur trattando tematiche serie, e a volte un po’ surreali, di Benni mi ricorda quello di Papà sta sulla torre. E Margherita e Cassandra, così libere, così coraggiose, così diverse. Papà sta sulla torre ha il potere di farti capire e scoprire tante cose. E’ un libro d’amicizia e di crescita, che parla delle lotte degli adulti e di quelle dei bambini. E forse sono proprio le ultime che riusciranno a cambiare il mondo.

Giudizio: Per aver toccato in maniera diretta e sincera le corde del lettore, spingendolo a incuriosirsi, a sentirsi (come lei) meno strambo nell’affezionarsi ai personaggi, in un intreccio di suggestioni ed emozioni che riesce a resituire con stile ironico, brillante.


Recensioni multimediali vincitrici assolute

Ginevra Gilardi e Tommaso Ricci, scuola Galileo Chini, Insegnante Fabrizio Pagni, classe 3 E per “Papà sta sulla Torre”.

https://www.youtube.com/watch?v=oqzMG767aU8&t=37s

Giudizio: Per aver usato un’ambientazione particolare come quella del lego per ricostruire gli scenari in cui si svolge la storia. Dizione e lettura corretti, appassionati e toccanti. 

Melissa Marconi, Sofia Cinotti, Insegnante Diletta Scolari, scuola Cino da Pistoia, classe IIA per “Oh freedom!”.

https://youtu.be/QA4C-shM-LY

Giudizio: Per l’accurata ricerca con cui hanno dato vita a una danza piena di grazia e di grande intensità, riuscendo a raccontare il libro attraverso i loro gesti e movimenti.

Angelica Bonechi, Giovanni Cipollini, Samuele De Bonis, Gianmarco Fascina, Alessia Ieri e Giulio Pjetrani, scuola Anna Frank, insegnanti Sara Lenzi e Alessia Sibaldi, classe 2 G per Storia di Iqbal

 https://www.youtube.com/watch?v=Jbun6HkBRoI

Giudizio: Per aver dato vita, attraverso una loro personale e riuscitissima ricerca delle parole chiave del romanzo, a una drammatizzazione straordinariamente creativa che arriva dritta al cuore del romanzo e al significato che ha per i lettori.

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